Forum di Scenari Immobiliari

Al forum dell’innovazione di Scenari Immobiliari, avvenuto il 16 e 17 settembre scorso nella splendida cittadina di Santa Margherita Ligure in provincia di Genova, non sono mancate affermazioni ottimiste, per la prossima crescita del settore immobiliare italiano. Appaiono buone infatti le prospettive di mercato per quanto riguarda l’immobiliare, e la particolare tematica relativa all’innovazione è stata più volte inserita all’interno delle discussioni tra esperti del settore.
Si è trattata della 24esima edizione ed erano presenti oltre 300 imprenditori sia a livello nazionale che internazionale; due giorni di confronto immersi all’interno del panorama ligure con alcuni risvolti molto interessanti, come afferma lo stesso presidente del Forum, Mario Breglia. In particolar modo sembra che alcuni investitori esteri vogliano dare fiducia alle nuove prospettive del mercato italiano, portando la discussione verso tassazioni e normative vigenti. Alcuni hanno espresso la loro opinione in materia di mercato immobiliare nazionale con interessanti prospettive internazionali, da architetti a imprenditori del settore, ci sono state importanti testimonianze per comprendere in maniera più lineare ciò che l’innovazione ha cambiato e sta tuttora mutando all’interno degli scenari immobiliari del nostro ancora fragile paese.
Uno degli esempi che è stato portato alla luce nel Forum di Scenari Immobiliari riguarda più da vicino elementi di innovazione all’interno della città di Parigi. In questo caso Marion Waller, advisor designato per il progetto “Reinventare Parigi”, ha esposto alla platea alcune linee rivoluzionarie che potrebbero rimodernare la capitale francese in un programma di 23 luoghi pronti per essere ampiamente rinnovati.
Altri argomenti trattati all’interno di questo interessante Forum riguardano le posizioni lavorative e stati occupazionali all’interno del territorio italiano. In questo particolare caso ha preso la parola il vice presidente del Senato della Repubblica, Linda Lanzillotta, portando alla luce un’analisi di mercato con una stima del 60% di attività lavorative che entro 30 anni non esisteranno più nel nostro stato. Un dato questo piuttosto allarmante che senza ombra di dubbio contribuirà in maniera notevole a cambiare le prospettive di pianificazione delle maggiori città italiane.
 

22 settembre 2016

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