Rovereto: paga chi inquina di più.

I dati diffusi del Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti negli ultimi dieci anni hanno mostrato percentuali di raccolta differenziata incoraggianti visto che in Trentino si è passati dal 21,3% del 2002 al 71,3% stimato a fine 2012. Un dato significativo, ma, nel contesto provinciale, Rovereto e la Vallagarina non ne escono affatto bene, attestandosi quasi in fondo alla graduatoria delle vallate, ben al di sotto della media provinciale. In particolare, per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata, il 64% di Rovereto rappresenta il terzo peggior risultato, battuto soltanto dalla val di Sole che si ferma al 55% e dall’Alto Garda (60%). Poco sopra, invece, la Vallagarina nel suo complesso (65%) a dimostrazione che c’è ancora molto da fare. 


Ecco come cambieranno le cose da ora in poi...

Rifiuti, importanti cambiamenti dal prossimo primo gennaio: arriva la tariffa puntuale, declinazione in forma di regolamento cittadino del principio generale, introdotto in Italia nel ’97 dal decreto Rochi, «chi più inquina più paga».
La tariffa si divide in due: a fianco della parte fissa, che continuerà ad essere calcolata in base alla metratura dell’abitazione di residenza e al numero dei componenti del nucleo familiare, una parte variabile, modulata sulla produzione del solo «residuo secco», ovvero l’unica parte di rifiuti tuttora destinata alla discarica. Addio al sacchetto grigio da 70 litri. Il secco potrà essere conferito da gennaio solo in appositi sacchetti gialli da 40 litri (30 litri la capienza effettiva) che saranno venduti al prezzo di due euro l’uno. Otto e dodici sacchetti rispettivamente, per single e famiglie, la dotazione minima annuale fornita gratuitamente dal Comune. Nessun cambiamento per il sistema di raccolta, che resta porta a porta.


Due gli effetti sull’utenza che il Comune spera di incentivare. «Da un lato l’aumento della raccolta differenziata, dall’altro - spiega il vicesindaco e assessore all’Ambiente Gianpaolo Daicampi - una scelta più orientata al riciclaggio al momento dell’acquisto verso prodotti dal packaging facilmente smaltibile». Inoltre, fanno notare dal Comune, la soluzione tariffaria incide su una delle voci di costo più impo tanti del ciclo integrato dei rifiuti: il costo dello smaltimento. Gli unici sistemi che permetteranno di contenere in modo significativo gli aumenti futuri (inevitabili visto il progressivo esaurirsi delle discariche) sono quelli che puntano sulla riduzione della frazione da destinarsi allo smaltimento. Ma il nuovo sistema, oltre agli effetti virtuosi, porta in dote l’ombra di comportamenti ben meno civici, come l’utilizzo selvaggio dei cestini lungo la strada, o l’«occultamento» di rifiuti da discarica nei sacchetti degli imballaggi leggeri, della carta o addirittura dell’umido, la raccolta dei quali non vedrà cambiamenti. «L’esperienza di Pergine, che ha introdotto da anni la tariffa puntuale, ci assicura una diminuzione considerevole del conferito in discarica. Sarà nostro compito assicurarci che questa sia dovuta solo al lato positivo: aumenteremo i controlli congiunti di polizia locale e addetti di Dolomiti energia» assicura Daicampi.


A monte della scelta del Comune il pressing del governo, che ha disposto per l’inizio dell’anno il passaggio da
tariffa presuntiva (che Rovereto applica dal 2003) a tassa (Tares), eventualità che le proiezioni di Palazzo Pretorio indicavano coma una vera «mazzata» per i cittadini. Da qui la scelta di imboccare, e in fretta, l’unica via alternativa, quella dell’introduzione della tariffa puntuale. «Con la tariffa puntuale i costi per le famiglie non dovrebbero subire cambiamenti - spiega l’assessore al Commercio e Aziende partecipate Giuseppe Bertolini - mentre il costo per le utenze non domestiche dovrebbe vedere incrementi del 2-3%». Ma lo sforzo del Consiglio Comunale (seduta fiume martedì notte fino all’1.30 per varare i nuovi regolamenti) per evitare il ritorno al sistema pre- 2003 di tassazione alla lunga beneficerà proprio le attività economiche visto che la tariffa, per la sua natura non tributaria, permette il recupero dell’Iva. Al di fuori dal computo la maggiorazione, tutta a beneficio di Roma, che dal primo gennaio graverà indifferentemente su tutti gli italiani, virtuosi o meno: trenta centesimi per metro quadrato sull’80% della metratura della casa di residenza (esempio: 24 euro per un appartamento di 100 mq). «Da questo punto di vista in pratica faremo gli esattori per il governo - spiega Bertolini -. Avremmo potuto aumentare la tassa a 0,40 euro a metro quadrato e tenerci la differenza, abbiamo preferito non gravare di più sulle famiglie». I valori definitivi delle tariffe, la parte fissa in capo alle famiglie, sono comunque in via di definizione: saranno oggetto di delibera di giunta il prossimo 18 dicembre, quando la squadra di Miorandi farà proprie le indicazioni dei tecnici del’ufficio tributi, che a loro volta si muovono sulle prospettive di spesa di Dolomiti Energia. Una sola la certezza finora: l’intero costo del ciclo rifiuti dovrà essere coperto dalle tariffe.


Resta da sciogliere il nodo circa la modalità di conferimento a famiglie ed imprese del primo kit di sacchetti gialli: il tempo stringe e il periodo dell’anno - Natale e Capodanno alle porte - è, dal punto di vista dei consumi (e quindi dei rifiuti) tra i più intensi. Due le ipotesi al vaglio: consegna casa per casa, o ritiro presso supermercati. Staremo a vedere.

L’importante è fare presto.
 

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
6 dicembre 2012 rovereto , provincia , imposte

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