Restyling in vista per "le torri" di Madonna Bianca a Trento

Risale agli anni Settanta la costruzione delle 14 Torri che hanno già superato la soglia dei 40 anni.

Era dunque doveroso un intervento organico di riqualificazione sull’area e l'Itea se ne è fatta carico istituendo una Commissione ad hoc - coordinata da Itea e dall’Università di Trento - e coadiuvata da diversi attori tra cui i tecnici dipendenti della Società, esperti del Comune e della Provincia e il progettista originario.

Il piano di riqualificazione presentato dal Polo di Ingegneria dell’ateneo trentino, ha convinto anche il comitato della Biennale di Architettura di Venezia ed è stato selezionato ed esibito in mostra nell’ultima edizione 2012.


Le otto torri di Madonna Bianca e le sei di Villazzano si rifaranno il look. I quattordici palazzi, costruiti negli anni Settanta per far fronte all’emergenza abitativa dell’epoca, sono da sempre considerati un esempio positivo per come sono riusciti a coniugare un’alta densità abitativa con la vivibilità e il rispetto dell’ambiente. Gli ampi spazi verdi che stanno alla base delle torri rendono infatti il quartiere diverso dalle periferie tutte asfalto e cemento sorte in altre realtà urbane. A distanza di quarant’anni dalla realizzazione però le torri sentono il peso del tempo. Hanno bisogno di una rinfrescata. E con l’occasione l’Itea, che ne è la proprietaria, pensa di dare anche una sistemazione funzionale al quartiere e agli edifici, migliorandone i servizi e l’efficienza energetica.

Una società come l’Itea deve pensare a tenere in efficienza il suo patrimonio edilizio, ma il caso di Madonna Bianca è particolare e più complesso da affrontare rispetto ad altri. Per elaborare un intervento completo l’Istituto ha perciò deciso di coinvolgere altri interlocutori qualificati: prima di tutto l’Università, ma anche la Provincia, il Comune e il progettista originario. È stata costituita una Commissione di studio che ha iniziato i lavori lo scorso ottobre e che, nel rispetto dell’identità storica del rione, sta elaborando un aggiornamento e a una rilettura del territorio collinare di Trento Sud.

Il masterplan sarà terminato entro la primavera. La versione finale del progetto di riqualificazione dipenderà molto dal budget finanziario che verrà messo a disposizione, aspetto che non è ancora stato definito. In ogni caso la sola idea di base è piaciuta, tanto che il plastico è stato selezionato ed esposto alla Biennale di architettura a Venezia. L’Università infatti ha promosso, nell’ambito della Biennale Session, l’evento denominato «Recycling Common Ground», un workshop per riflettere sul tema del riciclo architettonico e l’esigenza di riqualificare luoghi e architetture del recente passato. Il progetto di restyling delle Torri, coordinato per l’Itea dell’ingegner Michela Chiogna, consigliere di amministrazione, e per l’Università dal professor Giorgio Cacciaguerra, si pone sostanzialmente tre obiettivi.

Il primo è il ridisegno del contesto urbano. Verranno rivisti i percorsi, la distribuzione dei parcheggi, verrà ridisegnato il verde e saranno sistemati i servizi, principalmente inserendo orti urbani e potenziando i parchi giochi riservati ai bambini. «Gli spazi nel quartiere - spiega Michela Chiogna - sono molto estesi ma non molto ben organizzati. Noi cercheremo di si- stemare questo aspetto, tenendo conto anche che gli abitanti sono oggi 1.428 ma potrebbero, per le dimensioni degli alloggi, potenzialmente diventa- re 2.200». Le dimensioni degli appartamenti, in media 80 metri quadri, sono infatti grandi rispetto alla media dell’Itea e gli stessi sono occupati per lo più da anziani. Con il ricambio naturale i residenti insomma saranno destinati in futuro ad aumentare.

Secondo elemento su cui la Commissione sta lavorando è la sistemazione delle facciate. Gli edifici iniziano a risentire dell’usura del tempo e hanno bisogno di una rinfrescata. Da questo punto di vista vi sono diverse opzioni tra cui scegliere, a seconda dei finanziamenti che saranno a disposizione. Si va da un intervento minimo di sistemazione estetica alla realizzazione di una nuova «pelle» sotto cui far passare le varie reti tecnologiche per allacciare e ammodernare gli appartamenti anche da questo punto di vista.

Con l’occasione si conta poi di agire sulla riqualificazione energetica degli edifici, costruiti con i criteri e le tecnologie degli anni Settanta. Per migliorarne l’efficienza una delle opzioni aperte è anche quella di rivedere la pianta degli alloggi. Se la ristrutturazione si spingerà fino a questo punto sarà possibile però intervenire solo nei piani dove gli appartamenti sono tutti assegnati ad inquilini Itea. Costoro dovrebbero infatti durante i lavori necessariamente essere trasferiti in altri alloggi pubblici per il tempo necessario, cosa che non si può fare con le famiglie (sono circa 150 su 748 appartamenti) che nel corso degli anni hanno riscattato l’alloggio diventandone proprietarie.

Ancora da decidere i tempi dell’intervento. Verranno specificati solo a masterplan completato.

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
29 gennaio 2013 edilizia abitativa agevolata , provincia , alloggi ITEA , ristrutturazione

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