Il Trentino e la sospensione dell'IMU: 115.000 trentini

Mini-boccata d’ossigeno, anche se temporanea, per le migliaia di proprietari di prima casa trentini. Con la decisione del governo di rinviare la prima rata dell’Imu a giugno (pagamento previsto il 17 del prossimo mese), i contribuenti trentini potranno mantenere in tasca i circa 13 milioni di euro dovuti ai Comuni.

Per capire se si tratterà solo di una sospensione o di una vera e propria cancellazione, occorrerà però attendere le prossime decisioni del governo. La Provincia ha già detto che interverrà per coprire le esigenze dei Comuni che avranno bisogno di liquidità. «Su cifre come queste - afferma Lorenzo Bertoli, manager di Cassa del Trentino - non abbiamo problemi a rispondere». Protestano gli imprenditori.


Complessivamente l’introito della prima rata dell’Imu in Trentino è pari a 13 milioni di euro. Per il Comune di
Trento, l’anno scorso, la rata di giugno aveva visto il pagamento di 95 euro in media per contribuente proprietario di prima casa. In totale circa 200 euro per la tassa nel suo complesso.

A livello provinciale lo sconto complessivo, se venisse abolita l’Imu sulla prima casa, sarebbe di 23 milioni di euro. I contribuenti graziati a Trento per la prima casa sono circa 34.000 per la prima rata, a livello provinciale dovrebbero attestarsi sui 115.000 circa.

Ai Comuni verrà meno, con la sospensione della rata di giugno, liquidità fresca per 13 milioni di euro. Il presidente
del Consorzio dei Comuni, Marino Simoni, non si dice preoccupato. «Grazie al sistema provinciale di Cassa del Trentino - chiarisce il sindaco di Transacqua - avremo la copertura di quanto manca. Avvieremo un ragionamento in questo senso. Occorrerà capire poi cosa deciderà definitivamente il governo sull’Imu». Da parte di Cassa del Trentino, che per ora, non è stata ancora sollecitata a intervenire a favore dei Comuni sull’Imu, la conferma che cifre di quel tipo non sono un problema da coprire: «Mobilitiamo circa 1 miliardo di euro l’anno di risorse» spiega Bertoli.

I proprietari di case di pregio (classificate come A1, A8 e A9) dovranno pagare entro metà giugno la prima rata.
In Trentino tale tipologia riguarda quasi 700 unità immobiliari, così suddivise:

  • 24 sono classificate A9, ovvero come castelli, palazzi di pregio storico o artistico particolare;
  • 241 come A1 ovvero come abitazioni signorili;
  • 412 come A8, sigla che viene assegnata alle abitazioni in ville.

Si tratta di una quota percentualmentemolto bassa: sul totale immobili classificati in Trentino (370.739), le case di pregio sono meno dello 0,2%.

Nel 2012 l’Itea aveva pagato la sola quota destinata ai Comuni dell’Imu sugli appartamenti di proprietà per un totale di 2,3 milioni di euro. Quest’anno, con l’attribuzione dell’intera Imu ai Comuni per gli istituti per le case pubbliche, la cifra che Itea avrebbe dovuto pagare per il 2013 è pari a 4 milioni di euro circa.

La sospensione è accolta con favore dal presidente di Itea Aida Ruffini. «È un piccolo spiraglio - spiega Ruffini - che ci consente di sperare. Se l’Imu verrà mantenuta, c’è il rischio di dover tagliare una quota delle manutenzioni straordinarie che costano annualmente qualcosa come 12 milioni di euro».

Non dover pagare 4 milioni di euro quest’anno consentirebbe di mantenere fede all’intero programma previsto. Altrimenti, per quanto riguarda la sistemazione degli appartamenti abbandonati e che rientra nella manutenzione straordinaria, ci potrebbe essere qualche rallentamento. 

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
18 maggio 2013 imu , imup , imposte , provincia , alloggi ITEA

Commenta

Ti piace questo articolo?
Fallo sapere ai tuoi amici!