Con la riforma maggiore severità nei confronti dei condòmini morosi

Maggiore severità verso i morosi. Con l'entrata in vigore, da domani, della nuova riforma del condominio gli amministratori saranno costretti a emettere dei decreti ingiuntivi al fine di recuperare i mancati incassi.

Nel caso in cui, entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio nel quale il credito esigibile è compreso, non emettessero i decreti potranno essere revocati dall'autorità giudiziaria anche se su ricorso di un solo residente del condominio. .

Niente più amministratore "buoni" che prendendo tempo tentavano di convincere gli altri condòmini a contribuire con una piccola somma in più per accollarsi anche le quote deiìgli inquilini più in difficoltà. 


Probabilmente in queste settimane si assisterà ad una crescita esponenziale di solleciti e di lettere degli avvocati agli inadempienti. Ma se ciò non bastasse, gli amministratori hanno persino il dovere di riferireai fornitori , se ne facessero richiesta, i nominativi dei cosidetti debitori.

Gilberto Magnani, presidente della sezione provinciale dell'Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari), è piuttosto contrariato. Ritiene che la nuova normativa voglia trasformare gli amministratori in sceriffi e sostiene che tra lui e i suoi colleghi regna lo sconcerto per l'inflessibilità a cui questa "legge pessima" costringerà d'ora in avanti. 

Somo molti i cambiamenti che interesseranno la figura dell'amministratore: non deve aver subito condanne; se si tratta di un professionista deve essere diplomato e aver seguito un corso di formazione, a meno che non abbia svolto l'attività per un anno tra il 2010 e il 2013, e dovrà aggiornarsi periodicamente. Chiaramente i requisiti "decadono" se ad essere il responsabile è uno dei proprietari degli appartamenti.

La riforma prevede che l'amministratore resti in carica per due anni (uno più un altro con la formula del tacito rinnovo) e si accrescono le loro mansioni: registro condominiale e registro della contabilità. In quest'ultimo devono essere riportate in ordine  cronologico tutte le entrate/uscite nel limite di 30 giorni dall'effettuazione. Sarà poi necesssario definire in maniera chiara proprietari e eventuali affittuari.

La nomina sarà obbligatoria per stabili di almeno 8 unità e non più 4. Ogni palazzo dovrà istituire (se non lo ha già) un conto corrente bancario oppure postale di riferimento. Come già detto nei precedenti articoli, coloro i quali vorrano "separarsi" dall'impianto di riscaldamento centrale potranno farlo senza necessitare dell'ok dell'assemblea condominiale, purchè si contribuisca alle opere di manutenzione straordinaria dell'impianto. 

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
17 giugno 2013 condominio

Commenta

Ti piace questo articolo?
Fallo sapere ai tuoi amici!