POS obbligatorio: regalo alle banche o lotta all’evasione?

Scatta l'obbligo per imprese, lavoratori autonomi, professionisti di dotarsi di Pos e permettere così ai clienti e cittadini di pagare sempre con moneta elettronica purchè l'importo non sia inferiore ai 30 euro, altrimenti vale ancora il cash.

Nessuna sanzione è prevista per le imprese, artigiani, studi professionali che decideranno di non adeguarsi.

A due giorni dall'entrata in vigore dell'obbligo di dotarsi di POS - (il dispositivo elettronico che consente di accettare pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate), come previsto dall'art. 15 comma 4 e 5 del decreto legge n. 179 del 2012 - permangono le critiche da parte degli artigiani; diversa è invece la posizione dei cittadini.


Si vogliono rendere tracciabili i flussi di denaro contrastando l’evasione fiscale, ma la macchinetta elettronica di cui si dovranno dotare le partite Iva ha un costo annuo e varie commissioni. Proprio questo ha scatenato la reazione delle associazione di categoria.. Per Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia si tratta di una misura inutile e dannosa: «Gli idraulici, i falegnami, gli elettricisti, gli antennisti i manutentori di caldaie, nonché i loro dipendenti, spesso si recano singolarmente presso l’immobile del committente. Questo comporta che ciascun dipendente dovrà essere dotato di un Pos. Chi ha voluto questa legge ha idea di quali costi dovranno sostenere queste aziende?».


Critica anche la Confesercenti, secondo la quale la misura, che muove da esigenze di trasparenza e lotta all'evasione, rappresenta ''un intervento pesante, che si trasformerà in un costo aggiuntivo di circa 5 miliardi l'anno per le imprese”.
Per una Pmi media (50mila euro di transazioni l'anno), il costo sarà di 1.700 euro l'anno. I costi avranno poi un'incidenza maggiore per ''gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità e da piccoli margini - come i gestori carburanti, i tabaccai, gli edicolanti, i bar ed altri - che vedranno il proprio utile dimezzarsi o azzerarsi, andando addirittura in rosso''.

Per la Cgia di Mestre con 100mila euro di movimentazione il costo annuo dovrebbe oscillare da 2.478 a 2.608 euro a seconda delle tecnologie utilizzate (semplice Pos, Pos cordless o Gsm) che al netto delle detrazioni fiscali scende poi a 1.183-1.240 euro. Secondo uno studio dei Consulenti del lavoro il canone oscilla dai 10 euro del Pos standard ai 28 del Gsm. Per ogni operazione si pagano poi 20 centesimi per la chiamata ad un numero automatico ed una commissione bancaria che in media si aggira sul 2% dell’importo transato.

Di diverso avviso molti i consumatori: l'obbligo di accettare pagamenti con moneta elettronica "rappresenta un grande passo avanti in termini di tracciabilità dei pagamenti e lotta all'evasione, nonchè un servizio in più a favore del cittadino: la circolazione di meno contanti rappresenta un elemento di maggiore sicurezza, sia per il cittadino che per l'esercente".

Criticata invece l'assenza di sanzione, il Codacons invita tutti consumatori, a partire da oggi, a rifiutare il pagamento con denaro contante per spese superiori ai 30 euro: lo Stato non sanziona, sono i consumatori a dover sanzionare da soli.

Nel caso in cui l’impresa o il libero professionista non avessero il Pos è prevista la more del creditore cioè la possibilità di pagare in una secondo momento. Il cliente se non riesce a pagare rimane comunque debitorie della cifra nei confronti del fornitore del bene o del servizio.
  

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte ANSA
3 luglio 2014 artigianato , POS

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