La legge provinciale 18/2011 raccoglie lamentele in un condominio a Cles

L'articolo apparso oggi (08 maggio 2012) sulle pagine de l'Adige ci porta a Cles, precisamente all'interno del condominio che impugnando il testo della legge provinciale 18 del 27 novembre 2011, ha avuto il coraggio di evidenziare incongruenze e contraddizioni che negherebbero le finalità di base dichiarate all'interno della stessa legge.

In sostanza i condomini lamentano l'impossibilità di accedere ai contributi provinciali per i lavori di risanamento ed miglioramento energetico a causa dei seguenti vincoli:

1) il contributo vale solo per le singole unità abitative, e la spesa minima complessiva è fissata ad €uro 10 mila;

2) non è permesso presentare un'unica domanda condominiale di contributo, soprattutto se il riscaldamento è autonomo per ciascuno degli appartamenti del condominio.

Le risposte dell'Assessore Rossi sono apparse quanto meno poco corpose: «Due anni fa anche loro potevano ottenere il contributo, senza alcun problema. Ma due anni fa per interventi simili avevamo a disposizione 80 milioni di euro, ora sono solo 43».

Voi cosa ne pensate? Giusto o no, escludere i condomini da questo genere di contributi?


Una legge che discrimina chi non possiede una villetta unifamiliare. Dei condomini di Cles, intenzionati a realizzare il «cappotto» alla propria abitazione, contestano la legge provinciale 18 del 27 novembre scorso, varata a Trento «per fronteggiare la crisi del settore edilizio, per il miglioramento energetico del patrimonio edilizio e per interventi su immobili adibiti ad abitazione principale». Ma che esclude di fatto il proprietario di un piccolo appartamento in condominio dal contributo; ed il condominio stesso, mentre «premia» i proprietari di abitazioni singole.

«Non è una legge che esclude qualcuno», ribatte l’assessore provinciale competente, Ugo Rossi. «Due anni fa anche loro potevano ottenere il contributo, senza alcun problema. Ma due anni fa per interventi simili avevamo a disposizione 80 milioni di euro, ora sono solo 43».

Il condominio interessato alla «protesta» è un edificio di otto appartamenti, nel capoluogo anaune. «Ci troviamo di fronte ad una legge dove incongruenze e contraddizioni negano le finalità di base dichiarate in premessa», affermano i condomini. «Con paletti che vanno a colpire fasce meno abbienti della opolazione, perché il contributo vale solo per le singole unità abitative, e la spesa minima complessiva è fissata ad euro 10 mila», escludendo così «i più bisognosi: chi è proprietario di un piccolo appartamento e non raggiunge i 10 mila euro di spesa non può accedere al contributo». Basterebbe in tal caso presentare una domanda unica, per l’intero condominio: «ma non è permesso, come lo era poco tempo fa», dichiarano i condomini. Soprattutto se, come nel caso in oggetto, gli 8 appartamenti vengono riscaldati attraverso otto caldaie individuali: ognuno deve far eseguire sul proprio appartamento il calcolo della dispersione termica, ma secondo professionisti contattati dagli stesso il calcolo è possibile solo su un intero edificio. Né avrebbe senso fare un cappotto solo all’appartamento nord del secondo piano... «Inoltre», aggiungono i condomini, «viene penalizzato chi, dando fondo ai propri risparmi, ha acquistato un appartamentino in previsione delle possibili nozze di un figlio».

Incongruenze che, secondo i condomini, portano a trovarsi di fronte ad una legge «che fa entrare dalla finestra quanto in premessa dichiara di escludere» (...), e che in realtà «esclude dall’aiuto pubblico coloro che con maggiori difficoltà sarebbero in grado di realizzare i lavori di isolamento termico della propria casa comune». L’assessore Rossi ribatte affermando che la legge ha scopi anticongiunturali da un lato, e valuta criteri sociali dall’altro. «Non sono tagliati fuori. Due anni fa avrebbero ottenuto il contributo, ora ci sono minori stanziamenti. Valuteremo il primo blocco di domande pervenute, ed è possibile che qualche variazione vi sia, che potrebbe riguardare proprietà indivise, condomini e quant’altro. Abbiamo avuto un incontro con gli assessori delle varie Comunità di valle, per valutare la situazione, è possibile che si rimetta no in campo delle risorse». E questo potrebbe «riaprire le porte» anche ai condomini in parola, la cui abitazione necessita di intervento, dato che i locali interni «sono fortemente compromessi per presenza di umidità, di muffe, di condense d’acqua, di sensibile freddo».

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
8 maggio 2012 ugo rossi , cles , contributi provinciali , risparmio energetico , edilizia abitativa agevolata

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