Trasformare la propria casa in denaro

Può una casa di proprietà trasformarsi in liquidità immediata? Anche se sembra una boutade, sappiate che non è impossibile. Vediamo quali sono gli strumenti che possono fare al caso nostro.

Per trasformare la propria casa di proprietà in una fonte di liquidità ci sono vari metodi, alcuni dei quali accessibili solamente ad alcune categorie di persone. Questi strumenti sono estremamente utili nel caso di spese improvvise o di un imminente bisogno di denaro per scopi personali, come potrebbe essere l’aiutare un figlio a pagare gli studi oppure ad avviare la propria attività.


Il primo strumento che ci può aiutare è il prestito vitalizio ipotecario: è attivabile solamente da chi è in età da pensione, è una formula recente importata dagli Stati Uniti e introdotta in Italia con la finanziaria del 2006. Questo tipo di prestito, indirizzato a chi ha più di 60 anni, consente di ottenere un’erogazione una tantum o annuale a fronte dell’ipoteca dell’immobile di sua proprietà. Il prestito sarà l’equivalente di una percentuale del valore dell’immobile, che classicamente varia dal 16% al 33% circa in base all’età del richiedente.

Il proprietario dell’immobile potrà decidere come e se rimborsare il prestito; se attraverso rimborsi parziali, versando i soli interessi, estinguendolo in un’unica rata oppure non versando nulla. Proprio così, avete capito bene: il richiedente potrà non estinguere il debito, in quel caso l’onere passa in capo agli eredi, che dovranno provvedere a saldare il debito entro 12 mesi dal decesso, in caso contrario la banca provvederà a vendere l’immobile e a liquidare la differenza agli eredi.

Questo strumento, che in Italia è ancora poco diffuso, si differenzia rispetto a un mutuo anche per il tasso di interesse, che è mediamente fino a tre punti percentuali più alto rispetto ai normali prestiti bancari.

Un altro strumento, che affonda le proprie radici molto più in là nel tempo, è la formula della nuda proprietà. Grazie a questo strumento, che esiste fin dai tempo degli Antichi Romani, il proprietario di un’immobile può cederne la proprietà riservandosi la possibilità di abitarvi fino al proprio decesso. Il trucco naturalmente sta nella percentuale di sconto sul valore della casa, che dipende dall’età dell’inquilino e alla sua aspettativa di vita.

Un elemento importante e che è necessario sottolineare è che durante l’occupazione dell’immobile le spese di manutenzione ordinaria e le imposte sono a carico dell’inquilino, anche se questo aspetto può essere oggetto di contrattazione in fase di compravendita.

Rimane sottinteso che con la formula della nuda proprietà la somma realizzabile, e quindi la liquidità, è nettamente superiore rispetto al prestito vitalizio ipotecario. Inoltre in questo caso gli eredi sono completamente estranei alla trattativa, in quanto l’immobile passa di fatto in mano all’acquirente.

Una terza opzione per trasformare la propria casa in denaro è quella del prestito di liquidità. Questa formula prevede l’ipoteca sull’immobile e garantisce al proprietario il versamento immediato di una somma in denaro.

Il punto a sfavore di questo strumento è dato dal fatto che spesso le banche sono restie nel concederlo, e lo fanno solamente dopo aver valutato attentamente lo storico del richiedente. I vantaggi invece sono sostanziali quando si parla di tasso di interesse, entità del prestito e durata. Trattandosi di fatto di un mutuo, sarà però necessario prevedere una serie di spese atte ad accendere il finanziamento, e quindi sconsigliabile quando le cifre sono basse e in maniera particolare quando si parla di importi sotto ai 50 mila euro.
 

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte MutuiOnline
11 agosto 2015 mutui , liquidità

Commenta

Ti piace questo articolo?
Fallo sapere ai tuoi amici!