FS affitta gratis le stazioni ferroviarie in disuso

Il fascino dei treni è immortale: tutti abbiamo sognato di patire, tutti, almeno una volta ci siamo fermati a guardare un treno che passava, e a tutti viene la malinconia se vediamo una stazione abbandonata, con i suoi binari morti, senza più i fischi che rompono l’aria.

Abbiamo sognato di possedere un treno da bambini, abbiamo sognato di guidarne uno, ma la nostra fantasia non ha mai osato pensare di poter avere una intera stazione ferroviaria: ora si può.
Le ferrovie dello Stato (FS) danno in concessione gratuita stazioni abbandonate, in cambio della manutenzione, a chi le volesse riqualificare, con progetti culturali ad hoc.

La lista, stilata dalle FS comprende circa 1700 stazioni ferroviarie abbandonate che possono ritornare alla vita con un progetto adeguato. Si tratta di recuperare un patrimonio enorme, di recuperare la nostra memoria dei luoghi, dei paesaggi, delle campagne. Il progetto “Ferrovie abbandonate” porta all’attenzione una miriade di tracciati ferroviari esistenti in Italia con mappe, immagini, dati, recuperandoli alla memoria e favorendone la valorizzazione.

Il progetto è ambizioso e affascinante e ha coinvolto molte Associazioni ambientaliste e culturali in Tutta Italia: l’Associazione Italiana Greenways promuove e valorizza le “strade verdi” realizzate lungo i tracciati ferroviari abbandonati, con un’attenzione particolare alla Sicilia, dove più di 1.000 Km di tracciato ferroviario è stato abbandonato negli anni.
Ma le Associazioni che stanno partecipando a questa iniziativa sono moltissime e la lista, pubblicata in rete da FS, comprende tutto lo stivale da nord a sud: vi possiamo trovare dei luoghi bellissimi come sul tratto Roma Casilina, Susa, Benevento Arco di Traiano; tutti luoghi bellissimi, ricchi di storia e con paesaggi incantevoli: un vero delitto lasciarli abbandonati. Il bando ha già assegnato 480 stazioni, mentre le altre sono tutte da assegnare. L’Italia si è mossa con ritardo rispetto ad altre nazioni europee, come la Spagna, dove interi tratti di ferrovie dismesse sono diventati piste ciclabili, percorsi naturalistici da percorrere a piedi, valorizzando così intere zone e alleggerendo le finanze delle ferrovie statali. Il 2015 ha visto molti eventi per pubblicizzare questa iniziativa, come la giornata delle Ferrovie dimenticate, celebrata l’8 marzo: si spera che non sia stato un fuoco di paglia e che continui anche nell’anno in corso. Spesso le cose non si fanno perché non si sanno, e allora ben vengano gli eventi volti alla pubblicità di iniziative meritorie come questa.
L’italia è stata, con la ferrovia di Portici, la prima in Europa a costruire e sfruttare le strade ferrate, ce ne dovremmo ricordate e ricondurre a noi quel patrimonio, e non lasciarlo all’incuria e all’usura del tempo: il futuro passa per la storia, per il passato e ridare al territorio queste strutture che ci hanno fatto sognare da bambini potrebbe essere un ottimo incentivo di sviluppo nonché una grande prova di civiltà.

Spoleto- S. Anatolia di Narco in Umbria, Bargeggi sul tratto Savona-Ventimiglia in Liguria, la ferrovia di Torre Salsa in Sicilia: tutti luoghi dimenticati e meravigliosi, riscoperti con il riutilizzo di ferrovie abbandonate e che ci hanno fatto riscoprire luoghi e paesaggi che forse neppure conoscevamo.

La memoria è importante e partecipare al bando delle ferrovie abbandonate è un modo di conservarla.

 

12 febbraio 2016 ferrovie dismesse , affitto

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