IMU e IMUP sulla casa in Trentino: una piccola guida per orientarsi nella giungla delle aliquote

Finalmente, dopo decine di articoli dedicati all'IMU e all'IMUP dei vari (e principali) comuni trentini, anche l'Adige ha ben pensato di fare un resoconto mettendo sullo stesso piatto tutte le diverse situazioni/scelte effettuate dalle amministrazioni comunali della provincia di Trento.

È interessante notare come una famiglia senza figli, proprietaria di un appartamento utilizzato come abitazione principale ed avente una rendita catastale pari a 400 nella categoria A2 (immobile di tipo civile), paga a Trento 68,8 euro annui contro i 38,8 di Pomarolo (grazie alla detrazione di 30 euro in più) e allo zero di Pinzolo.

Altra grossa preoccupazione per i cittadini è quella della rendita catastale: come e dove posso conoscere la rendita catastale del mio immobile? Tutti tranquilli, le rendite sono quelle del passato già in possesso dei proprietari, a cambiare sono stati solamente i coefficienti con cui vengono moltiplicate le stesse.

Speriamo quindi che questo semplice articolo, apparso venerdì 01 giugno 2012, possa in qualche modo chiarire e tranquillizzare parte dei cittadini trentini. In fondo all’articolo trovate il link per calcolare gli importi della Vs. IMU direttamente sul sito del Consorzio dei Comuni.


IMU, situazione a macchia di leopardo: nei 217 Comuni trentini le aliquote e, talvolta, le detrazioni, sono differenti, come dimostrano i dati pubblicati sui siti stessi. I proprietari di prima casa sono maggiormente agevolati a Pinzolo, a Lona/Lases, a Dimaro a Mazzin di Fassa, Mezzana, Ragoli, Castel Condino, Giustino o Vigo di Fassa, ad esempio, dove l’aliquota è stata fissata al 2 per mille contro il 4 per mille scelto da moltissimi altri municipi. Quelli di seconda casa sono particolarmente bastonati a Trento (aliquota del 10,6 per mille), mentre per le abitazioni date in comodato a famigliari (ad esempio i figli) fa testo l’aliquota ordinaria, che, ad esempio, cambia molto da zona a zona della Provincia. Ad Arco ad esempio è pari al 7,75% (contro il 7,83% suggerito dal Consorzio dei Comuni), mentre ad Albiano si sale al 9 per mille.

Una casa con la stessa rendita e le stesse caratteristiche di proprietà o abitative, poi, tende quindi a pagare
delle cifre differenti da un Comune all’altro. Non solo per le diverse aliquote, ma anche per il fatto che sono previste detrazioni differenti sulla prima abitazione. Se, in media, lo “sconto” standard dei Comuni trentini è di 200 euro (a cui vanno aggiunti 50 euro per ciascun figlio a carico fino a 26 anni), ce ne sono alcuni come Rumo che ne prevede 270, Nago Torbole 220 euro o Pomarolo 230 sempre con un’aliquota sulla prima casa del 4 per mille. A differenza, ad esempio, di Trento o Rovereto dove con medesima aliquota la detrazione si ferma a quota 200.

Aliquote differenti.
Così un appartamento con una rendita catastale pari a 400 nella categoria A2 (immobile di tipo civile) per
una famiglia senza figli che lo utilizza come abitazione principale paga a Trento 68,8 euro annui contro i 38,8 di Pomarolo (grazie alla detrazione di 30 euro in più) e allo zero di Pinzolo.

Salasso per gli sfitti.
Se lo stesso appartamento viene invece lasciato libero o dato in comodato gratuito a parenti (ad esempio
ai figli) si applicano delle aliquote più che doppie, ridotte invece per gli anziani in casa di riposo. A Trento per lo sfitto si pagheranno 712 euro annui (aliquota del 10,6 per mille), nel caso di comodato gratuito 526 euro, mentre se è di proprietà di un anziano o disabile in casa di riposo il costo annuo scende a 68,8 euro. A Pinzolo le stesse fattispecie passano da 537,6 per lo sfitto e identica cifra anche per il comodato a parenti, mentre per le persone anziane in casa di riposo si paga 309 euro circa (l’aliquota è del 4,6 per mille e non ci sono detrazioni).

Rendite, dove trovarle.
Per quanto riguarda le rendite catastali, il loro valore, a meno che non si sia ricevuta a casa una notifica del
Catasto (caso molto raro), è identico a quello usato l’anno scorso o negli anni precedenti per pagare l’Ici. Per questo, spiegano dal Consorzio dei Comuni e dalla Provincia, l’assalto di questi giorni agli uffici del Catasto e dei Comuni in moltissimi casi non è necessario: le rendite sono quelle del passato già in possesso dei proprietari, a cambiare sono stati solamente i coefficienti con cui vengono moltiplicate le stesse.

Verificare, on-line, è meglio.
In queste settimane sono arrivate a casa in molti Comuni comunicazioni con il calcolo di quanto pagare: viste le novità continue (l’ultima circolare dell’Agenzia del territorio è di pochi giorni fa), una verifica si può fare in tempo reale grazie al calcolatore IMU on-line sulla pagina Internet del Consorzio dei Comuni aggiornato continuamente per essere allineato alle nuove regole e alle nuove interpretazioni.

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
4 giugno 2012 imu , imup , imposte , rendite catastali

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