Città di Rovereto: l'IMU fa raccogliere quasi 7 milioni di euro di cui 1...

Solito allarmismo italiano e direi anche trentino... alla fine la raccolta dell'IMU nella città della quercia è stata un successo sia grazie ai cittadini che diligenti hanno tutti versato le proprie imposte, sia grazie alla macchina amministrativa comunale che ha saputo dare la giusta assistenza soprattutto nei tempi giusti.

Per le proprie tasche e per conto dello stato, il comune di Rovereto ha raccolto qualcosa come 7 milioni di euro di imposta di cui, quasi un milione (il gettito proveniente dall'imposta sulle prime case), rimarranno nelle casse comunali.

Delle gran belle cifre queste che fortunatamente testimoniano ancora una volta la correttezza e precisione dei trentini nei confronti delle tasse e ci permettono di scocngiurare il rischio aumenti sulle prossime rate (17 settembre, per chi ha scelto di pagare in tre rate, e 17 dicembre per chi ha optato per le due) dell'IMU.


A dare un’occhiata alle trasmissioni sulle tv nazionali, sembrava dovesse crollare l’intero Paese, sotto il peso soffocante dell’IMU. Nelle settimane tra maggio e giugno TG, approfondimenti, dibattiti, incrociavano due differenti spinte. Quella che voleva gli uffici comunali incapaci di gestire una mole di lavoro tanto pesante, e quelli che predicevano il fallimento dell’imposta, perché i cittadini si sarebbero rifiutati di sottostare al salasso. Cos’è accaduto altrove, non è dato sapere, per adesso. Ma per lo meno in città, entrambe le previsioni si sono infrante contro una realtà decisamente meno fosca: a palazzo Pretorio «l’emergenza IMU» è stata gestita.

Sì, si è lavorato un sacco, potenziando anche gli uffici, ma i roveretani hanno avuto l’assistenza di cui avevano bisogno. E loro, forse anche di conseguenza, hanno fatto quel che c’era da fare. Hanno pagato. A dirlo sono i primi dati sull’IMU: pressoché tutti coloro che dovevano, hanno messo mano al portafoglio. Con il risultato che nelle casse dell’Erario, nella sola città della Quercia, sono entrati in tutto (tra quota destinata al Comune e allo Stato) 6.746.112,80 euro, cioè il 49,71% di quanto stimato, su base annua, negli uffici di palazzo Pretorio. In sintesi, hanno pagato tutti, il che non dovrebbe comportare - ma sarà necessario attendere dicembre, per esserne certi - ulteriori aumenti sulla seconda rata, prevista appunto per fine anno.

Entrando nel merito delle cifre, comunque, le prime case - il gettito proveniente dalle quali rimarrà tutto in piazza Podestà - fruttano al Comune 953.291 euro. Una cifra, questa, che è persino superiore a quanto negli uffici comunali si era previsto. Segno che in tanti hanno pagato, e segno anche che nel mercato immobiliare, nonostante la crisi, qualcosa si muove: gli uffici avevano ricavato le previsioni prendendo come punto di riferimento gli immobili che risultavano dalla vecchia ICI. Ma dal 2008 ormai l’imposta, sulla prima casa, non si pagava più. I conti immaginati, insomma, restavano prudenziali, e non potevano tenere in considerazione le nuove abitazioni acquistate dalle famiglie nel frattempo.

La parte del leone, comunque, la fanno le costruzioni archiviate come «altri fabbricati»: un insieme piuttosto eterogeneo, che ingloba sia le seconde (e per i più fortunati terze) case, sia le costruzioni industriali, le sedi delle aziende, gli appartamenti delle società edili. È questa la partita più importante, in termini economici: da qui sono arrivati oltre 5 milioni di euro, 2.534.235 euro per il Comune e 2.522.537 per lo Stato. Anche se, riguardo a questa divisione, c’è chi ha fatto confusione: risulta infatti più alta (seppur di poco) la quota pagata al Comune. Segno che qualcuno deve aver fatto qualche errore con i bollettini. Ma tant’è, le cifre non sono tali da cambiare il quadro: con questa prima rata è stato pagato al Comune il 48,71% del previsto su base annua, allo Stato il 48,48. A queste cifre si aggiungono quelle ricavate dai terreni edificabili (335.541 euro per il Comune, 400.289 per lo Stato), dai terreni agricoli (rispettivamente 55 euro e 28 euro) e dagli immobili strumentali (134 euro per il solo Comune).

Se queste sono le cifre che dicono dell’onestà dei cittadini, altri sono i numeri che parlano di come la macchina burocratica ha saputo far fronte al problema IMU. E anche qui, sono dati che ben spiegano un servizio efficiente: dall’ufficio tributi (sei persone a cui si sono aggiunte altri tre colleghi nelle ultime settimane) sono state trattate seimila pratiche nello speciale sportello IMU. Con un’attenzione particolare agli anziani a cui, in caso di sola prima casa, sono stati inviati a casa direttamente il conteggio e il modello F24. Per tutti gli altri è stato messo a disposizione il contatore elettronico, sul sito del comune: i clic sono stati 15 mila. A cui si sono aggiunte le informazioni al telefono (150 chiamate al giorno) e gli appuntamenti in ufficio: 2.200.

A cura di REDAZIONE CASETRENTINE.IT - Fonte L'ADIGE - QUOTIDIANO
20 luglio 2012 imu , imup , imposte , rovereto

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